STREET ART A SALERNO: MURALES E GRAFFITI NELLA CITTA’ DAI MILLE VOLTI

Nel Rione Fornelle, cuore del centro storico di Salerno, il progetto “Muri d’autore” ha ridato vita e riqualificato un’area grazie alla street art, creando un museo a cielo aperto! 


di Vittoria Samaria

Salerno è sempre una sorpresa per i fortunati visitatori che hanno il piacere di poterle dedicare una visita durante la loro vacanza in Costiera Amalfitana!

Oltre ad essere una città ricca di storia e di bellezze artistiche e naturali è tradizionalmente una città aperta alla multiculturalità e attenta all’innovazione e a tutto ciò che è modernità.

In questo ambito si colloca il progetto “Muri d’autore”, lanciato nel 2014 con un duplice obiettivo: rinverdire il legame di Alfonso Gatto, poeta ermetico amico di Eugenio Montale, con la sua città natale e contemporaneamente riqualificare il centro storico della città, utilizzando la poesia come progetto di rigenerazione urbana, grazie ad interventi di street art.

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Salerno - Rione Fornelle street art

Alfonso Gatto e i suoi versi ermetici

Importante poeta ermetico e artista poliedrico, Alfonso Gatto, il poeta con la valigia, nacque nel 1909 a Salerno proprio in quel Rione Fornelle che adesso lo celebra anche con una lapide marmorea sulla casa dove visse, al civico 10 del Vicolo degli Amalfitani.

Lasciò presto la città alla ricerca della sua identità e la sua vita fu molto irrequieta e movimentata, sia dal punto di vista sentimentale che lavorativo. Fu perlopiù giornalista lavorando per importanti riviste di cultura letteraria ma anche per il giornale l’Unità, di cui fu inviato.

Il suo vero amore fu sempre la poesia, quella ermetica soprattutto, di cui è considerato uno dei principali esponenti in Italia.

L’amore profondo per la sua terra lo accompagnò per tutta la vita e, pur vivendo in un altro luogo, a  Salerno tornò spesso e alla sua città amata dedicò molte rime, che adesso fanno capolino dai muri del centro storico, così come anche alla Costiera Amalfitana ( Vietri, Atrani, Cetara ed Erchie), versi in cui molto spesso racconta la malinconia che lo ha accompagnato tutta la vita a causa del distacco dal suo mare. 

Versi di Alfonso Gatto - Scalinata dei mutilati 
copyright Fondazione Gatto Fb page

“L'angelo” - Mauro Trotta 
copyright Mauro Trotta Artwork

Il Parco dei murales di Fornelle

Divenuto, grazie al progetto "Muri d’Autore", uno tra i quaranta siti di valenza internazionale inserito, dal Ministero della Cultura, nell’albo dei Sistemi territoriali della creatività urbana, il Parco dei murales del Rione Fornelle, rione chiamato così perché nel Medioevo qui c’erano i forni per cuocere la ceramica, ospita opere eseguite da tanti muralisti, ispirate dai versi poetici di Alfonso Gatto e di tanti grandi autori del novecento, campani e non. Tra di essi troviamo nomi come GreenPino, Alice Pasquini, Carlos Atoche, Ivan Tresoldi e Ratzo, artisti di fama internazionale.

Poesia quindi non più relegata nei libri di scuola ma fruibile da tutti, anche da chi non l’ha mai letta.
Versi liberi da prigioni fisiche che vanno incontro ai passanti, per prendere uno spazio nei loro occhi, a volte distratti, ma altre volte alla ricerca della bellezza.

Ed è proprio nuova bellezza che si coglie in questo rione che, prima di questo progetto, fiorito al termine della Prima conferenza mondiale del movimento dei “Centomila poeti per il cambiamento” svoltasi proprio a Salerno nel 2015, era buio, triste, povero e spento.

Adesso nel quartiere c’è tanta vita, tanti turisti girano alla ricerca delle scene ritratte sui muri dove spesso protagonisti sono proprio gli abitanti del posto: pescatori e lontani discendenti degli amalfitani portati qui da Sicardo, principe di Benevento.

“Scalinata dei mutilati” - Alice Pasquini
copyright Fondazione Gatto Fb page

“Le donne delle Fornelle” - Davide Ratzo al lavoro
copyright ratzoart.com

I murales di Salerno

Questa tensione artistica, grazie alla quale Salerno ha acquisito il suo nuovo aspetto, aprendosi ad un respiro culturale internazionale, non è relegata al Rione Fornelle.
In giro per la città sono state realizzate tante opere che hanno trasformato il grigiore dei muri in inni al colore e che hanno sfruttato i murales come mezzi di comunicazione visiva, veri e propri strumenti di marketing.

Ad esempio in via Vinciprova, nel centro storico, il napoletano Jorit Agoch, uno dei più illustri muralisti del mondo, ha dipinto su una superficie di 400 metri, in un parcheggio vicino alla stazione ferroviaria, un ritratto ideale di Trotula de Ruggiero, la prima donna medico in Europa, status riconosciutole dalla Scuola Medica Salernitana, prima università medica d’Europa, nell’XI secolo, con l’intento di celebrare le donne che sapientemente si mettono al servizio di tutti, come potè fare Trotula nel Medioevo, dato che visse in un momento e in un luogo di grande civiltà.

La sua ultima opera invece, apparsa sulle mura del Liceo Artistico Sabatini-Menna, consiste in un occhio con le scritte "PE" e "CE" sulla palpebra, che completata dalla "A" centrale portata da una colomba e sottratta alla parola WAR, in basso nel murales, compone la parola PEACE.
L’ opera parla di pace quindi, ed è apparsa proprio nei giorni in cui i venti di guerra tra Russia e Ucraina si stavano facendo più insistenti. 

 

“Trotula De Ruggiero” - Jorit
copyright Jorit Fb page

“Peace” - Jorit
copyright Jorit Fb page

Ecco alcuni tra i murales più belli di Salerno

  • “Le donne delle Fornelle” di Davide Ratzo che ha ritratto le donne del rione con la poesia "25 aprile" di Gatto: "...Il cuore d’improvviso ci apparve in mezzo al petto".
  • “L’angelo”, di Mauro Trotta - Vicolo dell’Angelo.
  • “Estasi di Dafne”, di Davide Brioschi (in arte Eremita), una citazione del mito di Apollo e Dafne.
  • “L’ Apollo ritrovato”, di Carlos Atoche, ispirato alla testa bronzea che fu trovata nelle acque del golfo di Salerno nel dicembre del 1930 da un gruppo di pescatori, che oggi è conservata nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno - in via Vinciprova.
  • La poesia “Ballata della donne”, di Edoardo Sanguineti, scritta da Davide Casavola
  • “La sirena”, di Carlo Oneto (alias Knet) - Vicolo Santa Trofimena
  • “La pesca miracolosa” di Andrea Casciu - sul lato est del parcheggio di Via Vinciprova.
  • “La scalinata dei mutilati”, murales di Alice Pasquini con versi di Alfonso Gatto di GreenPino (sulle alzate dei gradini) - sulla scalinata che collega via Velia e piazza Principe Amedeo.
  • Versi e frasi di Humberto Ak’abal, Alda Merini, Italo Calvino, Nazìm Hikmet, Pier Paolo Pasolini, Jim Morrison, Massimo Troisi, Pino Daniele, Totò, Salvatore Di Giacomo ed Eduardo de Filippo. 

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