GLI SCIALATIELLI

“Lo scialatiello sta bene con tutti, ma soprattutto… fa bene a tutti!”.  Andiamo alla scoperta della ricetta originale di questa pasta fresca così speciale!


di Barbara Iovine

La Costiera Amalfitana è la meta ideale per le vacanze estive. Scelta non solo per il suo splendido mare ma anche per la sua cultura gastronomica, fatta di tradizione e innovazione. Che abbiate voglia di dolce o salato, di uno spuntino veloce o di un pasto completo, troverete sempre ciò che fa al caso vostro!
Oggi voglio farvi venire l’acquolina parlandovi di un piatto conosciuto in tutto il mondo, seppur d'invenzione abbastanza recente, caposaldo della tradizione amalfitana: gli scialatielli.  

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Scialatielli

Scialare o sciglià... L'origine del nome "Scialatiello"

Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca riconosciuto come P.AT. (prodotto agroalimentare tradizionale).
Furono infatti creati nel 1976, dal genio dello chef amalfitano Enrico Cosentino, che in un momento di ozio creativo cominciò uno studio che si protrasse per circa 6 mesi. La creazione del nuovo formato di pasta divenne nota solo nel 1978, anno che gli portò la vittoria del Premio Entremetier del Concorso Internazionale di cucina.
Ma l’origine del nome? È interessante sapere che ci sono due teorie ed entrambe la ricercano nel dialetto napoletano. La prima prende in considerazione i termini “scialare”, godere, e “tiella” padella; la seconda invece si concentra su “sciglià”, scompigliare, perché la pasta impiattata ricorda i capelli scompigliati dal vento. In ogni caso, quale che sia la sua etimologia, è impossibile non apprezzarne il sapore intenso, un trionfo di gusto e sostanza.

Scialatielli allo scoglio

Un primo versatile

Sebbene oggigiorno sia facile trovarli anche in formato di produzione industriale, sono indubbiamente più saporiti quando fatti a mano. La lavorazione è basata su un impasto abbastanza semplice: farina, uova, latte, olio extravergine di oliva, formaggio, basilico tritato, pepe nero e sale. Hanno una forma che ricorda le tagliatelle ma sono più spessi e irregolari, una sorta di listarella ruvida al tatto di circa 10-12 cm, riproducibili senza troppo impegno anche nelle vostre cucine.
Rappresentano un primo piatto decisamente versatile che si sposa bene con sughi semplici come pomodoro e basilico, risulta impeccabile con condimenti di terra a base di funghi o salsiccia, ma anche con sapori più decisi come le cime di rapa. 

Come disse il suo creatore però: “prende il volo con i frutti di mare”!
Il piatto diventa vera poesia, soprattutto quando assaporato di fronte al panorama spettacolare della Costiera Amalfitana. La sua consistenza è in grado di conquistare il palato grazie alla voracità con cui assorbe il suo condimento, regalando un’esplosione di sapore decisamente inaspettata.
Per i fortunati che si recano in Costiera è d’obbligo a mio parere concedersi un assaggio della versione marinara: gli scialatielli all’amalfitana. È questa la vera specialità locale.

Se quando la vostra permanenza in Costiera sarà finita vorrete rivivere la gioia di un piatto di scialatielli, provate a prepararli voi stessi a casa. Sarà un modo divertente e sicuramente delizioso di raccontare e condividere la vostra magica vacanza ad amici e parenti.

Ingredienti:

  • 1kg di farina
  • 2 uova medie
  • 300-500 gr di latte (a seconda di quanta ne assorbe la farina)
  • 2 cucchiai olio extra vergine d’oliva
  • basilico fresco, circa 15 foglie
  • 10 gr di sale marino
  • 30 gr parmigiano reggiano grattugiato
  • 20 gr pecorino stagionato grattugiato
  • pepe nero q.b. macinato fresco

Procedimento:

Riunire tutti gli ingredienti in una ciotola e cominciare ad impastare a mano, aggiungendo il latte un po’ alla volta, fino a quando non si ottiene un impasto liscio e omogeneo. Far riposare l’impasto per circa mezz’ora, coprendolo con un canovaccio.
Trascorso il tempo di riposo, stenderlo in sfoglie di circa 3-4 mm e tagliare la pasta in listarelle. Il tempo di cottura è di circa 5 minuti in acqua bollente.

ricetta

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