IL CASTELLO MEZZACAPO

Eretto su uno sperone roccioso, il Castello Mezzacapo, detto anche Miramare, è una struttura davvero particolare che non va confusa con il palazzo omonimo. I suoi colori chiari e le forme armoniose gli donano un tocco fantastico, tanto che a guardarlo si potrebbe pensare sia saltato fuori da uno di quei libri di fiabe che tanto amavamo da bambini.

La sua posizione, a pochi passi dal mare, contribuisce ad aumentare la sua aura di fascino, facendo letteralmente girare la testa già dal momento dell’attracco nel porto di Maiori.
Ma sapete perché la famiglia Mezzacapo decise di costruirlo?

Uno dei bizzarri marchesi Mezzacapo, durante un suo soggiorno in Francia, rimase davvero affascinato da un castello visitato sulle sponde della Loira e proprio ammirandolo decise che l’avrebbe replicato nella sua Maiori.
Ma come fare per descriverlo nei minimi dettagli ai suoi costruttori? Detto fatto! Comprò una scatola di fiammiferi che riportava sulla confezione proprio l’immagine del castello francese e così, di ritorno a casa, lo mostrò a chi di dovere.

Il Castello Miramare fu così costruito alla fine del XIX secolo, identico al suo cugino francese che ancora oggi è rimasto immutato, e sorge a ridosso dell’antica Torre Mezzacapo, non lontano dalla grotta dell’Annunziata. Tre piani, con tre torrette cilindriche a guglia conica sia sul fronte che sul retro e un bellissimo giardino a cui si accede tuttora attraverso la pittoresca Torre sopraccitata.
Attualmente, il complesso è diventato una bellissima struttura ricettiva e oggi come allora, incorniciata tra mare e monti, regala la possibilità di vedere un panorama come pochi al mondo.
I Mezzacapo volevano che anche questo castello fosse bello e maestoso come quello della Loira, in grado di incantare con le sue forme chiunque vi ci posasse gli occhi, proprio come successe al Marchese durante la sua permanenza in Francia.
Possiamo dire che lo scopo è stato senz’altro raggiunto e che a guardarlo dal basso, con un cielo limpido a fargli da sfondo, fa sognare, come quando si era bambini, di vivere in un mondo fatato.