FURORE: UN BORGO MERAVIGLIOSAMENTE INASPETTATO

Il borgo di Furore, patrimonio dell’Unesco dal 1997 insieme agli altri comuni della Costiera Amalfitana e parte del club dei borghi più belli d’Italia, ti stupirà! Ricco di bellezze e prelibatezze enogastronomiche è il borgo che non ti aspetti!


di Annalisa Russo

Famoso soprattutto per il suo fiordo, una delle spiagge più pittoresche e fotografate della Costiera Amalfitana, ti offrirà più di quanto tu possa immaginare, nella quiete di un borgo lontano dai grandi flussi turistici ma caratterizzato da una grande bellezza.

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Giardino della Pellerina - Furore  photocredit Raffaele Ferraioli

Alla scoperta di Furore

Il piccolo borgo di Furore con poco più di 700 abitanti, incastonato tra i comuni di Praiano e Conca dei Marini, si caratterizza per l’assenza di un vero e proprio centro abitato, una peculiarità che gli ha conferito l’appellativo di “paese che non c’è” con le sue case sparse lungo i fianchi della montagna a picco sul mare. Sebbene oggi non sia più così, in passato questo territorio era a tal punto ostile che alcuni sostengono che i primi abitanti fossero cittadini mandati in esilio da Amalfi. Ed oggi, sebbene continui ad essere non particolarmente popolato, gli abitanti del posto hanno trovato il modo di valorizzare questa terra. Basti pensare ai murales anche conosciuti come muri d’autore che hanno impreziosito questo luogo rendendolo un museo a cielo aperto.

Se ami l’arte, che tu voglia ammirare i suoi murales o visitare le sue chiese è un’opportunità da non perdere. La chiesa di Sant’Elia, ad esempio, conserva un meraviglioso trittico risalente al XV secolo di Angelo Antonello da Capua con la madonna con il bambino tra i santi Elia e Bartolomeo. Altrettanto meravigliose poi, le chiese di San Michele e San Giacomo.

Se invece hai voglia di una passeggiata all’insegna del relax e del romanticismo, c’è il Giardino della Pellerina di cui resterai totalmente affascinato, complice la vista mozzafiato e le frasi tratte da poesie e canzoni famose riportate sulle panchine in maiolica lungo il viale di cupido.

Si intuisce che il borgo di Furore ha molto più da offrire di quanto si pensi. Arte, tradizioni e paesaggi mozzafiato, si fondono regalandoti un’esperienza unica.
 

Chiesa di Sant'Elia
photocredit www.beweb.chiesacattolica.it

Vista di Furore col suo famoso Fiordo

  • Il nome di questo borgo, Furore, deriva dalla furia del mare che nei giorni di tempesta si infrange contro il costone roccioso. Il nome originario, infatti, era “Terra Furoris” ovvero la terra del Furore.
  • Il pregiatissimo fiorduva di Furore è tra i migliori vini bianchi in Italia. Se sei un amante del buon vino una visita alle cantine Marisa Cuomo è una tappa obbligatoria.
  • A Furore, una delle città del vino, ogni anno, si organizza l’evento nazionale del Palio delle Botti: una gara che consiste nel far rotolare le botti lungo un percorso prestabilito. La squadra che taglia per prima il traguardo vince.
  • Tra i liquori tipici di Furore ci sono l’afrodisiaco Elisir delle Janare a base di sedano e il Nanassino a base di fichi d’india. Quest’ultimo è utilizzato anche nella preparazione delle Cicale di Furore, un dolce tipico di questo borgo a base di pasta di mandorla.

curiosità

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