IL CASEIFICIO RUOCCO: L'ECCELLENZA CASEARIA IN COSTIERA AMALFITANA
Ad Agerola, terrazza della Costiera Amalfitana, il gusto è di casa nei prodotti di eccellenza della famiglia Ruocco, casari da tre generazioni. Abbiamo intervistato Matteo Ruocco di ritorno dai successi internazionali di Dubai, New York e Parigi!
di Vittoria Samaria
Il caseificio Ruocco, eccellenza della Costiera Amalfitana si trova ad Agerola, nella cornice dei Monti Lattari, la terrazza naturale della costa e rappresenta un caposaldo dell’arte casearia di questi luoghi. Da più di sessanta anni qui si producono latticini dal sapore unico e inconfondibile: fiordilatte, provole affumicate, bocconcini, trecce, scamorze, ricotta, burro e vari tipi di formaggi tra i quali spicca il Provolone del Monaco Dop, vera specialità di questa parte della Campania e formaggio di punta della produzione Ruocco.
Oggi il caseificio, gestito dai nipoti del fondatore, Gaetano, Pasquale e dai due Matteo, porta avanti, con tecniche moderne ma con sistemi antichi, la tradizione familiare e continua a produrre formaggi, freschi e stagionati dalle elevate proprietà nutrizionali, che vengono esportati oltre i confini costieri e che sono vivamente apprezzati in molte parti del mondo!
Abbiamo intervistato Matteo Ruocco, che oltre che amministratore dell’azienda familiare, dal 2006 è Vice Presidente del Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco.
share this article
Caseificio Ruocco, courtesy famiglia Ruocco
Matteo, raccontaci come nasce questa vostra attività, un caseificio datato 1960.
Il caseificio nasce nel dopoguerra quando mio nonno, in piena crisi economica, ebbe l'esigenza di inventarsi un modo per sfamare i propri figli. Fu così che pensò di utilizzare il latte prodotto dalle mucche per farne formaggi per uso familiare, perché all’epoca non c’era mercato.
Pian piano nacque la passione e, da allevatore si trasformò in casaro dando vita al primo caseificio.
Noi nasciamo allevatori: mio padre era allevatore, mio nonno era allevatore e negli anni a seguire siamo ritornati alle origini.
Nelle nostre stalle oggi ospitiamo una vacca d’eccellenza, di razza agerolese, che ci ha dato la possibilità di arrivare al Dop.
Questa razza infatti dà un latte particolare, ricco di proteine, ricco di grassi e con proprietà organolettiche uniche, con il quale produciamo i nostri formaggi.
Come si riconosce la vacca agerolese. Cosa ha di diverso dalle altre?
La vacca agerolese è un ibrido, cioè un incrocio tra razza podolica, Jersey e Bruna Alpina e si riconosce dal manto, dalla striscia bianca che ha sulla schiena e dal musetto.
Crescendo sui nostri territori, dove non ci sono terrazzamenti grandi e quindi fieno o altro, si nutre di frascame. È proprio il tannino, contenuto nella corteccia del frascame, che dona al latte quel suo caratteristico gusto profumato e saporito.
Cosa si produce con questo latte particolarmente saporito oltre ai latticini freschi?
Questo latte speciale serve per produrre un prodotto d’eccezione, il Provolone del Monaco Dop, in quanto il disciplinare parla chiaro: per ottenere questo formaggio, veramente ottimo e con una stagionatura minima di 6 mesi, occorre il 20% di latte prodotto dalla mucca agerolese mentre per la parte restante si può usare latte di razze diverse, purché allevate nella zona di produzione.
Anche per questo motivo questa razza, che è allevata solo nell’area Dop Monti Lattari (Agerola, Vico Equense, Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Castellammare di Stabia, Casola di Napoli, Gragnano, Lettere, Pimonte, Santa Maria la Carità. n.d..r.), è molto tutelata.
Provolone del Monaco, courtesy Famiglia Ruocco
I produttori autorizzati si confrontano ogni anno. C’è un premio che viene assegnato dal Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco. Lo avete ricevuto anche voi!
Sì è vero! Ogni anno si svolge un gran galà durante il quale si premia il prodotto migliore dell’anno e a volte siamo riusciti anche a vincere. Ma l’importante non è vincere ma esserci! Far parte di questo gruppo, di questa squadra che produce un formaggio di eccellenza che ci ha permesso di farci conoscere come azienda e come territorio sui mercati internazionali.
A tal proposito, siete stati all’ultimo Expo che si è svolto a Dubai. Raccontaci qualcosa di quest’esperienza internazionale.
Negli Emirati Arabi siamo stati onorati da sceicchi e da tante persone importanti, operatori e addetti ai lavori, venuti a vedere quello che noi sappiamo fare bene, i talenti e le competenze italiane!
Sono quelle gioie che ci vogliono perché ti caricano, ti danno gli stimoli giusti. Rendersi conto che in un mondo così all’avanguardia, prodotti caseari unici, frutto di tanta artigianalità e tradizione, riscuotono un così grande successo, riempie di soddisfazioni e ripaga del tanto lavoro, fatto sempre con amore.
Siamo stati accompagnati anche da amici di Cetara che hanno presentato la Colatura di Alici, un’altra eccellenza della Costiera Amalfitana, e possiamo dire di aver attirato senza grandi sforzi nel Padiglione Italia tantissime persone, solo grazie alla maestria del nostro lavoro artigianale.
Dopo questo grande successo internazionale cosa c’è nel futuro della famiglia Ruocco e di questo storico caseificio?
Mi auguro tutto il bene possibile per Agerola e per l’area Dop affinché continui a crescere.
Per me e per la nostra storia, per quello che rappresentiamo noi come azienda e come famiglia, insieme ai miei cugini stiamo lavorando per portare a termine una struttura dove potremo ospitare gli amici che vengono in Costiera Amalfitana con una perfetta accoglienza e nel pieno rispetto sia di chi lavora che di chi è in visita.
I turisti avranno la possibilità di degustare i nostri latticini e perché no, di portarli a casa, se a loro giudizio, i nostri prodotti artigianali corrisponderanno alla loro fama nel mondo!
Grazie mille a Matteo Ruocco e auguri per un futuro speciale affinché possiate continuare a far conoscere e promuovere nel mondo le eccellenze della Costiera Amalfitana!
-
Caseificio Ruocco
Via Iovieno -II Trav. n. 2
Agerola, Costiera Amalfitanawww.caseificioruocco.com
info
share this article