LA ZEPPOLA DI SAN GIUSEPPE: IL DOLCE PER FESTEGGIARE I PAPA'!

Composta da un impasto di morbida pasta choux, fritta o al forno, e farcita con crema pasticcera, la zeppola di San Giuseppe è il dolce perfetto per festeggiare tutti i papà! Tipica del 19 marzo, per festeggiare il santo di cui porta il nome e la festa del papà, la zeppola di San Giuseppe è un dolce della tradizione campana che si è diffuso rapidamente anche nel resto della penisola.


di Barbara Iovine

Sebbene sia il simbolo per eccellenza di queste festività, data la sua bontà, non è strano vederla nelle vetrine di tutte le pasticcerie partenopee anche durante il resto dell’anno. È davvero difficile resistere al delizioso accostamento di sapori che si ottiene unendo alla pasta bignè, dal gusto neutro, la densa crema pasticcera, profumata e dolcissima. Per non parlare delle particolari note aspre date dall’amarena sciroppata: un tocco di classe davvero sorprendente.
La zeppola di San Giuseppe per eccellenza è fritta, ma esiste anche una sua versione cotta al forno: in entrambi i casi vi assicuro che questo dolce è davvero irresistibile!

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Le zeppole di San Giuseppe

Come nasce la zeppola di San Giuseppe?

Si crede che le ciambelle fritte fossero tipicamente preparate in occasione della Liberalia, il rito di passaggio dei ragazzi all’età adulta, festeggiato dai romani il 17 marzo. Durante quest’occasione si rendeva omaggio alle figure mitologiche di Bacco e Sileno, consumando fiumi di vino e ambrosia, accompagnati da frittelle cotte nello strutto. Quando più tardi venne abolita questa ricorrenza e fu poi istituita la festa del papà, proprio due giorni dopo l’antico rito romano, le antiche frittelle divennero di conseguenza il dolce ufficiale di San Giuseppe.
È curioso sapere che la prima ricetta ufficiale della zeppola di San Giuseppe compare in un trattato del noto gastronomo Ippolito Cavalcanti, proprio in lingua napoletana e che era usanza per i friggitori, il 19 marzo, allestire banchetti e vendere ai passanti le famose zeppole, come segno di devozione a San Giuseppe.

Ma adesso vediamo la ricetta di questa leccornia.

Ingredienti per le zeppole

  • acqua 250 ml
  • uova 4/5 (a seconda della grandezza)
  • farina 250 gr
  • burro 125 gr

Ingredienti per la crema pasticciera

  • uova 3 tuorli
  • maizena (amido di mais) 3 cucchiai
  • scorza di limone
  • zucchero 3 cucchiai
  • latte 1/2 litro

Decorazione

  • amarene sciroppate
  • zucchero a velo

Procedimento per la crema pasticcera:

Porre i 3 tuorli in un tegame, aggiungere lo zucchero e mescolare con una frusta. Unire la maizena sempre mescolando e aggiungere il latte a filo e la scorza di limone. Porre il tegame sul fuoco e mescolare con una frusta finché la crema non si addensa. Riporre la crema in una ciotola e farla raffreddare. 

Procedimento per la pasta choux

Versare l’acqua in una pentola, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e portare a bollore. Togliere la pentola dal fuoco e aggiungere la farina setacciata, tutta in una volta, mescolando velocemente con un mestolo. A questo punto rimettere la pentola sul fuoco per amalgamare tutti gli ingredienti, finché non si ottiene un composto omogeneo che si staccherà dai bordi della pentola. Spegnere nuovamente il fuoco e lasciare intiepidire prima di incorporare le uova, una per volta. Infine trasferire l’impasto in una sac à poche e realizzare le zeppole direttamente su quadrati di carta forno, creando un cerchio di circa 5 cm di diametro e risalendo a spirale lasciando un buco al centro.

A questo punto mettete sul fuoco una pentola dai bordi alti dove avrete versato l’olio e aspettate sia ben caldo (la temperatura ideale è 160°/ 170°). Immergete la zeppola poggiata su carta forno nell’olio, aiutandovi con una pinza per rimuovere la carta, girate le zeppole più volte così da garantire loro una doratura uniforme e sgocciolate con una schiumarola prima di poggiarle su carta assorbente. Quando sono fredde decorate con crema pasticcera e un’amarena sciroppata e prima di servirle spolverizzate con zucchero a velo.  

Per chi volesse sperimentare una versione più light di questa squisitezza, è possibile cuocere le zeppole in forno ventilato, ad una temperatura di 200° per 15 minuti e poi abbassare a 190° per altri 10 minuti. 

  • Probabilmente, anche se non se ne ha certezza, la parola “zeppola” deriva dal latino “serpula(m)” cioè “serpe”, che va ad indicare la loro forma arrotondata su se stessa, proprio come l’animale. Un’altra ipotesi è che invece la parola derivi dal nome del friggitore napoletano, un altro presunto inventore del dolce, “zì Paolo” che col tempo si sia tramutata in “zeppola”. 
  • Alcuni credono che ad inventare la zeppola sia stato Paolo Pintauro, già creatore dell’amatissima sfogliatella riccia.
  • Nonostante la prima ricetta della zeppola sia del 1837, il dolce esisteva già da secoli e addirittura nel 1400 pare rientrasse tra i “privilegi” del Vicerè di Napoli, Juan II de Ribagorza.

curiosità

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